Come ottimizzare la gestione dei lavori pubblici con il BIM

La gestione dei lavori pubblici sta vivendo una trasformazione profonda grazie all’introduzione del BIM – Building Information Modeling, ormai obbligatorio per molte tipologie di appalti secondo il Codice dei Contratti Pubblici.

Il BIM non è solo uno strumento digitale: è un nuovo metodo di lavoro che permette a stazioni appaltanti, progettisti, imprese e gestori di migliorare qualità, efficienza e trasparenza in tutte le fasi del processo. Ecco come il BIM può ottimizzare in modo concreto la gestione dei lavori pubblici.

Cos’è il BIM e perché è così importante nei lavori pubblici

Il Building Information Modeling è una metodologia basata sulla creazione e gestione di modelli digitali informativi che raccolgono:

  • geometrie,
  • materiali,
  • dati su impianti e strutture,
  • tempi (4D),
  • costi (5D),
  • gestione e manutenzione (6D).

A differenza dei metodi tradizionali, il BIM permette una visione integrata dell’opera: tutti gli attori condividono lo stesso modello, aggiornato e coordinato, eliminando errori e incoerenze.

Nei lavori pubblici, questo si traduce in:

  • maggiore trasparenza,
  • migliore controllo,
  • riduzione dei contenziosi,
  • gestione più efficiente dei costi.
Il BIM nel nuovo Codice degli Appalti

Il D.Lgs. 36/2023 conferma la progressiva introduzione del BIM negli appalti pubblici.

Le stazioni appaltanti devono adottarlo:

  • per lavori complessi,
  • per opere strategiche,
  • con una roadmap che porterà l’obbligo su una gamma sempre più vasta di interventi.

Per gestire correttamente gare e cantieri, le PA devono dotarsi di:

  • ACDat/CDE (Ambienti di Condivisione dei Dati),
  • capitolati informativi BIM,
  • figure professionali competenti (BIM Manager, BIM Coordinator, BIM Specialist),
  • processi e flussi di lavoro digitali.
Come il BIM ottimizza la gestione dei lavori pubblici

1. Migliore pianificazione grazie ai modelli 3D/4D

Il BIM permette di:

  • analizzare visivamente il progetto,
  • verificare interferenze (clash detection),
  • simulare fasi costruttive nel tempo (4D).

Questo riduce errori in fase esecutiva e migliora la programmazione del cantiere.

2. Controllo dei costi più preciso (5D BIM)

Ogni elemento del modello contiene dati economici aggiornati.

Benefici:

  • stime più realistiche,
  • monitoraggio continuo dei costi,
  • preventivi più precisi,
  • meno varianti in corso d’opera.

3. Comunicazione più chiara tra PA, progettisti e imprese

Con il BIM tutti lavorano sullo stesso modello:

niente più file duplicati, disegni non aggiornati o interpretazioni ambigue.

Il risultato è:

  • maggiore collaborazione,
  • minori fraintendimenti,
  • riduzione delle richieste di chiarimenti.

4. Riduzione degli errori e dei contenziosi

Grazie alla clash detection e al coordinamento automatico:

  • si individuano conflitti tra impianti e strutture prima del cantiere,
  • si riducono modifiche non previste,
  • si abbassano costi e tempi di risoluzione problemi.

Il BIM aumenta la trasparenza e fornisce una tracciabilità completa.

5. Gestione documentale più efficiente

Il CDE consente di:

  • archiviare e aggiornare documenti,
  • tracciare revisioni,
  • avere un unico ambiente ufficiale per tutto il progetto.

Per la PA questo significa eliminare errori, ritardi e disallineamenti.

6. Manutenzione più efficiente dell’opera (6D BIM)

A fine lavori, il modello BIM diventa un “gemello digitale” per il gestore.

Questo permette di:

  • programmare manutenzioni,
  • monitorare stato degli impianti,
  • avere dati sempre aggiornati,
  • ridurre costi di gestione dell’opera pubblica.
Passi pratici per introdurre il BIM nella gestione dei lavori pubblici

1. Definire chiaramente il Capitolato Informativo (CI)

È il documento base che indica:

  • requisiti informativi,
  • standard BIM,
  • formati e livelli di dettaglio,
  • regole del CDE.

Un CI ben fatto guida tutto il processo.

2. Scegliere un CDE affidabile e facile da usare

Il CDE deve permettere:

  • caricamento documenti e modelli,
  • versioning,
  • workflow approvativi,
  • accessi controllati,
  • trasparenza totale.

3. Formare personale interno e tecnici esterni

Sia stazioni appaltanti che imprese devono essere pronte.

Servono figure certificate e competenze aggiornate.

4. Introdurre il BIM gradualmente

Si può partire da:

  • opere pilota,
  • piccoli progetti complessi,
  • fasi specifiche (es. 3D + clash detection).

Poi estendere il metodo a tutte le opere.

5. Monitorare e aggiornare il modello in corso d’opera

Il BIM non è statico: deve evolvere con il cantiere, garantendo dati sempre affidabili.

Il BIM rappresenta una delle più grandi opportunità per migliorare la gestione dei lavori pubblici, grazie a:

  • maggiore trasparenza,
  • controllo dei costi,
  • riduzione degli errori,
  • migliore collaborazione,
  • manutenzione più efficiente nel lungo periodo.

Per stazioni appaltanti, imprese e professionisti, investire nel BIM significa ottenere lavori più sicuri, più chiari e più rapidi, con vantaggi tangibili per la collettività.