Temporary Manager: Cos’è, Come Funziona e Quando Conviene

In un mercato in continua evoluzione, caratterizzato da sfide complesse e cambiamenti rapidi, le aziende hanno sempre più bisogno di flessibilità e competenze specialistiche. È in questo contesto che si inserisce il temporary manager, una soluzione strategica adottata da molte imprese per affrontare situazioni temporanee o straordinarie senza dover assumere personale a lungo termine.

Che cos’è il Temporary Manager?

Il temporary management consiste nell’inserimento in azienda, per un periodo limitato, di un manager altamente qualificato con il compito di gestire un progetto specifico, una fase di transizione o una situazione critica.

Il temporary manager non è un consulente esterno che si limita a fornire indicazioni, ma assume un ruolo operativo e decisionale all’interno dell’organizzazione, con obiettivi chiari e risultati attesi.

Quali sono le competenze del Temporary Manager?

Il temporary manager è generalmente un professionista senior, con un solido background dirigenziale, che può ricoprire ruoli come:

  • Direttore generale
  • CFO (Chief Financial Officer)
  • COO (Operations Manager Officer)
  • PMO (Project Manager Officer)
  • Direttore commerciale o export
  • Direttore HR

Deve saper inserirsi rapidamente in un contesto nuovo, diagnosticare i problemi, proporre soluzioni efficaci e implementarle con determinazione, spesso in situazioni ad alta pressione.

In quali casi si ricorre a un Temporary Manager?

Le situazioni tipiche in cui le aziende ricorrono a questa figura includono:

  • Gestione di crisi aziendali o ristrutturazioni
  • Progetti di internazionalizzazione
  • Fasi di crescita rapida o cambi generazionali
  • Fusioni, acquisizioni o cessioni
  • Sostituzione temporanea di figure chiave
  • Implementazione di nuovi sistemi gestionali o ERP
I vantaggi del Temporary Management
  1. Flessibilità contrattuale: il manager è ingaggiato solo per il tempo necessario, senza oneri legati a un’assunzione a lungo termine.
  2. Alto livello di competenza: porta in azienda esperienze maturate in settori e contesti diversi.
  3. Approccio orientato ai risultati: lavora su obiettivi concreti, con tempistiche e metriche definite.
  4. Neutralità e visione esterna: può agire con maggiore autonomia rispetto a manager interni legati da dinamiche aziendali consolidate.
  5. Rapidità di intervento: è operativo fin da subito e abituato a gestire l’urgenza.
Rischi e considerazioni
  • Inserimento in contesti ostili: la resistenza interna può ostacolare il successo del mandato.
  • Costi percepiti come elevati: anche se temporanei, i compensi dei temporary manager sono mediamente alti, ma vanno valutati rispetto ai risultati ottenuti.
  • Chiarezza contrattuale: è fondamentale definire ruoli, obiettivi, autonomia e durata dell’incarico con precisione fin dall’inizio.
Temporary Management in Italia: un mercato in crescita

In Italia, il temporary management ha conosciuto una crescita costante negli ultimi anni, soprattutto tra le PMI, che spesso non possono permettersi una struttura manageriale fissa ma necessitano di competenze elevate in fasi critiche.

Conclusioni

Il temporary management rappresenta una risorsa strategica per le aziende che vogliono affrontare sfide complesse senza appesantire la struttura con assunzioni definitive. È una forma moderna di leadership “on demand”, che valorizza il know-how, l’agilità e il risultato concreto. Come tutte le soluzioni efficaci, funziona al meglio quando è ben pianificata, ben comunicata e ben integrata.